Sunday, November 12, 2006

GMF...Giornata Mondiale della Figa...






10.November.2006
Incredibile ma vero...questa è la storia del mio amico Mauro, raccontanta a sommi capi per non diffondere invidia e gelosia...Il tutto inizia a casa, dove io e il mio nuovo eroe biciclettavamo allegramente canticchiando nenie e stornelli di Cochi e Renato. Dopo svariate peripezie ciclistiche dovute al freddo e al gelo Finlandese (soprattutto al primo) ci troviamo nella piazza principale di Vaasa...E come direbbe un noto Italico poeta, "...Ed è subito sera..." oppure ancora meglio un cantautore "...mai rinascerò cervo a primavera".
Il risveglio della bellezza, il giubilio della carne, invero l'estasi dell'aesthesis, in parole povere, volgari e sin troppo scurrili, la "venuta della figa". Ma torniamo alla cronaca. Io e il nostro, ci fermiamo, sin troppo baldanzosi, a prelevare bancomat. Ed ivi, raggiante come una Madonna il giorno della processione, si presenta un vecchio amore, o più probabile antico desiderio. Si sa, amici, di quei desideri pericolosi e inconfessabili che misero il vecchio Adso alle più cupe penitenze. Penitenziagite dissero, e noi, perversi, penitenziagimmo. Bionda, bella come il sole di ferragosto in una giornata di scandinava neve, cammina fragile ma bella per il viale dirimpetto al nostro. Ovviamente io e il mio eroe, chiedendo il supporto etico,epico e professionale del nostro amico Odino domandammo di riuscire ad ignorarla: ed ecco il primo miracolo! Le abbiamo davvero lasciata perdere...
Come "Sant'Antonio a lu' Desertu che istigato alla carne da lu' demonio, se lu' ciaccava sulla porta" siamo rimontanti sulla garibaldina sella, e abbiamo intrapreso la via che conduceva all'università. Ovviamente, l'intrigante altro non faceva che tentare i nostri più casti pensieri facendoci incontrare le più dolci tra le creature terrestri. Giunti all'università per fare due o tre fotocopie e per domandare, ad esito fallimentare, una fottuta overall, ci rechiamo tristi e sconfitti al Mathilda, noto ristorante e Night Club (molti tra gli altri credono che sia la mensa universitaria). Qui, serena e placida, come la visione della terra durante una ottembrina tempesta, ovvero provocante e sensuale come la visione della figa da vicino incontriamo un'altra sublime creatura, già nota ai più come facente parte delle controversie sentimentali dell'eroe...
Bella come una bellezza acerba, mora senza averne l'aria, occhi di ghiaccio e sorriso timido, eccola tentare il nostro già frastornato e frustrato amico con il più conturbante invito a pranzo. Seduta solinga e solerte nonostante la sua devastante e prepotente bellezza, lanciava sguardi provocatori all'amico. Sembrava urlarne il nome...Ma l'amico...l'amico resistette...e mi disse:" fai tu ma non da lei..."
Io, come un modesto e riduttivo Virgilio, scesi la destra anzichè la sinistra, discesi anzichè salii, spezzai il pane, presi il calice, mangiai, bevetti e ruttai e dissi, "tu si che sei stato un grande, tu si che hai resistito come un moderno Che Guevara sulla Sierra, tu si che ti opponi a Windows come il più improbabile tra i MacOs, tu si che hai ignorato la figa"...

Pertanto ci sedemmo soli e un po' fieri di ciò che avevamo appena fatto, ma la giornata stava solo iniziando. Mangiavamo purè e fegato, e ondate di fighe sorridenti e ammiccanti ci lanciavano sguardi lascivi e provocanti...Noi eravamo uno spettacolo parlante delle nostre interne sofferenze, esaltavamo la virtù della rinuncia con lampi di gestualità italica. In poche parole eravamo uno spettacolo di serie Z, e tutte le ragazze (con cui sono tremendo le lascio quando voglio E POI ME LA PRENDO) ci facevano il verso ridendo sguaiate. Ignorando anche queste biondissime e finniche provocazioni decidemmo di muoverci per il centro.
E come durante la più perversa tra le bibliche punizioni chi incontriamo?La figa amici, la figa provocante,la figa demoniaca. Ovviamente l'abbiamo presa di petto, e questa volta, sempre bionda, sempre bella, con una magliettina leopardata e sopratutto smanicata a meno un grado sotto zero, ho tirato fuori il mio arnese, e ridendo conscio della santità della mia missione ho detto all'eroe, "ho un'idea..."
Presi il mio amico, isolato dalle tentazioni terrene come un santo con la tuta IGNIFIGA, lo feci avvicinare alla bestia tentatrice con una futile scusa e lo fotografai...Il sorriso non è di lussuria, ma è di pace dei sensi, di amore fraterno e di condanna della concupiscenza.
L'eroe non sapeva più ove sbattere la testa...Sapeva di avere una missione proveniente da Jyvaskyla ad attenderlo in stazione sul binario numero uno...E amici, alla fine in stazione ci arrivammo davvero. Ci sentivamo non nella selva oscura, ma comunque circondati da una cosa che oscura lo è lo stesso...Ci sediamo sulla panchina, e come d'incanto incontriamo l'anima peccaminosa di un vecchio ubriacone finlandese che ci canta "Ciao ciao bambina" e ci elemosina delle bottiglie di birra vuote. E poi finalmente "CIUF CIUF CIUF"...Il treno arriva...
E per chi pensasse che la giornata della figa è finita, non siamo altro che al principio...

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