Tuesday, November 14, 2006

GMF III... La guerra dei Mondi...

Sabato mattina buio e tempestoso...Raffiche di vento che ostrobothniche mi rendevano oscillante, precario, sussultorio e ondulatorio...Finalmente sopraggiungo, provato ed ancor del tutto instabile alle porte della fortezza Fabrikki...Piccolo ed insignificante come un frocio, ops, come un Frodo alle pendici del monte Fato, ero lì al principio dell'edificio universitario per la consegna dei mattinieri saggi di semioticità. Dopo tre porte chiuse mi avvicino finalmente ad un portone aperto...ed ecco che accade..."O testa de caz', ce senti o non ce senti?!" (tono del mio sms)...Ancora terribilmente assonnato, con gli occhi pieni di sale per il sopracitato malefico vento, mi accingo a constatare la follia del mittente: o che cazzo, l'Eroe...
Appena connetto e mi rendo conto della padronanza del messaggino le mie attività corporee impennano, la lingua si gonfia e la sudorazione incrementa sensibilmente: il tono è quello leggiadro della rivalsa: "E' stato bellissimo, le ho mandate affanculo"...
E qui, amici, cari, parenti e parenti dei cari che seguite la trilogia come fosse meglio di Beautiful potete capire in quale mistico crogiuolo di emozioni si trovasse la mia pochezza. Pertanto, per ulteriori delucidazioni, non potei trattenermi dal telefonare seduta stante a quello che non era più un eroe, ma un mistico, un Krisnha, un Ghandi...Il tono era quello distaccato dei profeti subito dopo la Pentecoste, difatti egli rideva nel massimo giubilio di chi ignora la carne, e lo faceva in tutte le lingue del mondo... Ancora assonnato per i bagordi al Gigglin Marlin e ancora visibilmente emozionato dalla sua presa di posizione anarchico irredentista nei confronti del supercolosso mondiale capitalistico della figa "colui che cammina sulle acque (ghiacciate), mi rincuorò e mi promise dettagliate spiegazioni a riguardo di ciò che era accaduto.
Come un povero beduino nel deserto che si vede aprire un Coop anzi, come una povera Coop che si accorge della stella cometa, mi fiondai a mille all'ora verso il dimentico Suvilahti...
Pedalando come un moderno bestemmievole Girardengo mi trovai alle soglie di casa nell'arco di un quarto d'ora. Ed ivi lo trovai, si ergeva ben distante dal suo sudario talarico, un aura di saggezza e piacevolezza sorgeva da sotto i suoi piedi, e come se non bastasse un cherubino cino koreano gli cuoceva della pasta scotta poco dietro le spalle.
"Che cazzo hai fatto?" proruppi!
E lui, irraggiungibile, "In verità in verità ti dico, era una troia"...
Gia ieri le avevo predetto che mi avrebbe tradito prima che il gallo cantasse tre volte,alla seconda volta, al comparire malandrino di un paio di corna sapevo per certo che più di vacca non era...
E così incominciò una mattinata di racconti giubilici, bardi e giullari agli angoli di Suvilathi narravano e prosavano incessantemente su questa meravigliosa storia...Così decidemmo di andare a prendere il latte...
Prendendoci tutta la calma necessaria al grande evento tornammo qualche minuto dopo, quando mi accorsi di uno strano pezzo di carta proprio innazi il nostro uscio..."Qualcuno ci vuole male", notai, e nient'altro era che la più cupa delle verità. Aprii la porta con lo sguardo ancor basso e con sommo stupore rilevai "Guarda un po' chi c'è?!"
Erano lì amici, nel sepolcro del santone, come se il regista oramai alla frutta volesse catturare per un ultimo istante il massimo dell'ascolto. Sguardi bassi e trafitti come quelli di due gattemorte di provincia (oppure come di due vacche stanche dopo un'ora di strada e una notte di calciatori) se ne stavano nella nostra cucina come un fottuto niente fosse...L'imbarazzo si poteva accarezzare, tagliare e spalmare sul pane al posto dell'Ovarini. Il guru era a metà tra il divertito e l'incazzato. Daitan tre aveva sconfitto i Meganoidi. Ste brutte troie, aiutate da Mao Tze Tung ci erano piombate a Fort Alamo...
Io incredulo mi misi a cucinare riso e piselli, dopo aver offerto un caffè rappacificatore a tutti quanti...
La troia bionda, come una smaliziata Moana Pozzi, mi esce dal cesso vanagloriando la sua femminilità...E io dopo a ver pensato per un'attimo di togliermi la vita affogandomi nell'acqua della pasta decisi di tenere duro in tutti i sensi, quelli biblici compresi.
L'eroe, che da semplicemente Guru in Guru l'aveva preso finì per ascoltare la di lei senza speranza supplica e andò per boschi a guerreggiar oilalà!
Anzi, nei boschi andò per chiederle spiegazioni. Al ritorno, lei sembrava troia dimessa e pentita, ma fingeva. L'eroe mi disse che nella pericolosità del suo ammagliante e sibillatore sguardo lei aveva ammesso la più atroce verità..."I suoi documenti erano falsi, e il suo era gattamortismo da vacca".
Dopo un pasto lauto e tuttomeno che frugale, forse troppo per le due mignotte, i due clan rivali si dividono per deliberare.
La Scandinavia, schierando poppe e culi insieme a una nocciolina siamese di cervello nella stanza dell'eroe, e io, sempre più Virgilio fuori controllo, e il Levissimo che più altissimo non si può nella mia stanza. "Se ne devono andare disse" e dopo l'ennesimo scambio di battute in Suomi delle due vacchette aggiunse "M'hanno proprio rotto il cazzo".
E mo vedetevelo, di nero vestito, con gli occhi di ghiaccio, il mezzo sigaro in bocca e gli speroni scintillanti si diresse verso il campo dello scontro...la cucina...
Accarezzando il calcio in sandalo delle due pesanti pistole disse: "C'è un treno alle sei...Prendete quello"...Le due finalmente capirono che l'ora dei giochi era finita...armandosi di santa pazienza e dei propri bagagli presero la via dell'esilio...E finalmente l'eroe potè dormire. Il fato malevolo volle che la macchina fotografica di una delle due rimanesse ivi dove questa l'aveva per ultimo lasciata. Sulla scrivania. Così a metà pomeriggio il mio cellulare squillò di nuovo, era lei che la rivoleva...Ma io non volli intervenire e la sbolognai.
Lei tornò con una presunta ora di fatica al forte, timida e con la coda tra le gambe suonò la campana del giudizio...
E l'eroe aprì e consegnò quello che andava riconsegnato. "Kiitos le disse", "Kiitas'Incula" lui pensò...e poi, finalmente, apostolico, onomatopeico e giustificato arrivò....
SBBBAAAAMMMM.....
Perchè Dio perdona, il mio amico no.......

3 Comments:

Blogger Nicola said...

Mauro sei sempre + il mio idolo!!!
MAURO FOR PRESIDENT!!!

6:13 AM  
Blogger Nicola said...

Vogliamo che il Regno di Sardegna si estenda anche ai pinguini.

1:58 PM  
Blogger Alekseij said...

l'importante è che i pinguini non si estendano fino alla Sardegna...

3:50 AM  

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